Inni e Canti di Lotta
Il Coro “Inni e Canti di lotta” nasce come un laboratorio/seminario tenuto da Giovanna Marini (supportata poi negli anni da diversi collaboratori come Xavier Rebut e, attualmente, Sandra Cotronei) all’interno della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, per divenire poi, nel corso degli anni un vero e proprio coro, o, come afferma spesso Giovanna Marini, “un gruppo di persone animate da buone intenzioni”, impegnato in concerti di diverso tipo; infatti si esibisce in pubblico sia autonomamente che in collaborazione con la Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
Il nome “Inni e Canti di lotta”, nasce dal tipo di repertorio di cui si occupa: nel corso delle lezioni/prove vengono studiati ed analizzati proprio inni e canti di lotta e del lavoro, ossia quei canti composti in occasione di precisi momenti o eventi storici, nati perlopiù da autori noti ma legati solitamente alla tradizione orale. Funzione principale di questi canti è proprio quella di denunciare, protestare, manifestare indignazione e disapprovazione, ricordare e tramandare fatti di cronaca ed esperienze di vita; di raccontare la storia, non la storia “ufficiale”, ma quella privata, quella vissuta in prima persona dal popolo, quella che spesso le autorità tentano di far dimenticare.
Afferma spesso Giovanna Marini: “A un certo punto mi sono accorta che questi canti parlano della storia, ci sono i nomi, ci sono le date, non manca niente perché possano essere considerati dei veri e propri libri di storia; ma non parlano della storia ufficiale, quella che si trova sui libri, parlano della storia vista dalla parte del popolo, della storia vissuta in prima persona. E mi sono accorta che questi canti si stavano dimenticando: così ho pensato che fosse giunto il momento di insegnarli, perché non si dimentichi, perché anche i giovani sappiano.”
Questi canti sono generalmente semplici e lineari con la classica divisione tra strofa e ritornello; loro scopo primario è proprio quello di raggiungere il più velocemente possibile la mente delle persone che li ascoltano.
Tra le particolarità di questo coro si può sottolineare un uso della voce diverso da quello classico. Viene infatti utilizzata un tipo di emissione naturale, tipica della tradizione popolare, che, tra l’altro, rende più immediata la comprensione del testo. Questo tipo di emissione sfrutta i punti risonanti che sono nella maschera del viso; ne risulta una voce spinta e nasalizzata che offre al cantore diverse possibilità, una maggiore individualità e la ricerca di una più ricca varietà timbrica.
Inoltre non esiste la tipica suddivisione in soprani, contralti, tenori e bassi, ma semplicemente in voci maschili e femminili, senza una funzione prestabilita per ogni tipo di voce. Eventuali seconde voci, controcanti, armonizzazioni possono essere eseguite da chiunque e vengono studiate e sperimentate di volta in volta, in alcuni casi fissate, in altri improvvisate sul momento dando origine a esecuzioni sempre diverse.
Dall’unione del Coro con la Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio è nato lo spettacolo “Fogli Volanti” che ha proprio come obiettivo principale quello della divulgazione e della conoscenza. Dunque, il concerto pubblico come un momento fondamentale in cui un più folto numero di spettatori può venire a conoscenza di questo repertorio.